Piovea: per le finestre spalancate
A quella tregua di ostinati odori
Saliano dal giardin fresche folate
D'erbe risorte e di risorti fiori
S'acchettava il tumulto dei colori
Sotto il vel delle gocciole implorate;
E intorno ai pioppi ai frassini agli allori
Beveano ingorde le zolle assetate.
Esser pianta, esser foglia, esser stelo
E nell'angoscia dell'ardor (pensavo)
Così largo ristoro aver dal cielo!
Sul davanzal protesa io gli arboscelli,
I fiori, l'erbe guardavo guardavo
E mi battea la pioggia sui capelli.